Ad Arezzo da ventidue anni va in scena #AgrieTour, l’appuntamento di confronto per il comparto del turismo rurale, un segmento ormai consolidato nel panorama turistico italiano.
È stato presentato ieri, in occasione della prima giornata, il primo tavolo permanente del settore cui seguirà oggi un primo “position paper” dettato dagli stakeholder della filiera
Nel 2023 oltre 4 milioni di arrivi (+35% sul 2019) con oltre 15 milioni di pernottamenti e un giro d’affari di 1,6 miliardi di euro (stimati quasi 2miliardi nel 2024). Oggi ad #AgrieTour arrivano le delegazioni internazionali per confrontarsi sul modello agrituristico italiano
“Agriturismo, verso un Tavolo di Filiera permanente per il futuro di un settore in continua evoluzione” è stato il momento inaugurale. “AgrieTour è un evento professionale che si contraddistingue per un forte orientamento alle aziende e ai benefici che queste possano ottenere dalle diverse attività che caratterizzano l’evento – ha inaugurato così il Salone Ginetta Menchetti, Vicepresidente di Arezzo Fiere e Congressi – in ottica turistica grazie al Workshop B2B: 3.000 incontri già programmati grazie all’attività svolta dagli operatori nei mesi scorsi, con 100 Tour Operator Internazionali provenienti da 27 Paesi. Dal punto di vista della filiera, AgrieTour pone sempre al centro i vantaggi dell’azienda e crea momenti – come gli incontri strutturati tra imprese agrituristiche e fornitori della filiera che sono presenti qui in fiera – volti a creare un impatto di crescita per le aziende agricole e per le strutture ricettive di campagna”.
Il tavolo permanente di filiera.
Novità di AgrieTour 2024 è la creazione di un tavolo permanente grazie alla sinergia dell’Osservatorio di AgrieTour con stakeholder istituzionali e di filiera (aziende agricole e agrituristiche), Associazioni di categoria ed esperti di settore che sono coinvolti per osservare e delineare il prossimo futuro degli attori agricoli e agrituristici. Il tutto, in prima battuta, a beneficio delle aziende stesse e come orientamento verso gli stakeholder istituzionali. Il tavolo permanente sarà itinerante nelle varie regioni d’Italia durante i prossimi mesi, allo scopo di produrre quaderni di orientamento.
L’Osservatorio Ismea: agriturismo radicato nella tradizione e proiettato verso il futuro. Intanto l’agriturismo continua a rappresentare uno dei comparti più dinamici e vivaci dell’agricoltura italiana e trasversalmente del turismo. Un comparto che fa della sostenibilità, economica, sociale e ambientale, i propri elementi caratterizzanti, insieme al suo essere radicato nella tradizione e proiettato verso il futuro. Dai dati dell’Osservatorio presentati da Umberto Selmi per Ismea e Rete Rurale Nazionale, emerge come il numero di aziende e tutte le tipologie di servizi siano in costante crescita su base annua e nel decennio passato. A fine anno, in Toscana, si dovrebbe arrivare a quota 6mila agriturismi, prima regione in Italia. Come detto, per Ismea il vero valore aggiunto dell’agriturismo è quello della sostenibilità proprio secondo gli obiettivi della Pac 2023-2027 per rafforzare la resilienza dei settori agricoli. Se si guarda alla sostenibilità economica, gli agriturismi, infatti, con 1,8 miliardi di valore hanno rappresentato il 12,4% delle attività multifunzionali delle aziende agricole. Valore che nel 2022 era di 1,6 miliardi di euro per l’11.8% delle attività. Altro punto di forza è la sostenibilità ambientale con il 26,6% di aziende agricole biologiche tra quelle che hanno agriturismo rispetto al 7,4% del totale delle imprese, e con una quota di Sau (Superficie agricola utilizzata) a biologico pari al 32,3% negli agriturismi contro 15,7% di tutte. Per quanto riguarda la sostenibilità sociale, l’età media del gestore dell’agriturismo è 49 anni (nel 2020 era 54), circa 8 anni meno rispetto all’età media degli imprenditori agricoli italiani. Inoltre 8.800 agriturismi, pari al 34% del totale, sono gestiti da donne mentre la quota rosa a capo delle aziende agricole italiane è del 31%. In generale poi, il 60,1% di chi gestisce un agriturismo ha un’età compresa tra i 41 e i 64 anni di età contro il 45,6% di tutte le aziende agricole. Mentre gli over 64 sono il 22,7% per gli agriturismi, contro il 45% del totale delle imprese agricole che devono dunque fare i conti con il problema del ricambio generazionale.
Ismea ha poi evidenziato come il 2023 sia stato un anno record per arrivi, 134 milioni, 13,4% sul 2022, e per presenze 451 milioni, +9,5% rispetto al 2022. Per quanto riguarda i primi otto mesi del 2024, da gennaio ad agosto si è registrato un -3% degli arrivi, con un +1,5% di stranieri e gli italiani a -7,5%, mentre le presenze sono rimaste stabili con quelle straniere cresciute del +4,6% e quelle italiane diminuite del 4,7%. Da tutto questo emerge come sia in crescita il turismo sostenibile: 60% degli italiani fa scelte di viaggio consapevoli e la natura e i paesaggi (68%) sono i fattori principali nella scelta delle mete turistiche. Dunque, l’agriturismo è l’opportunità per contribuire allo sviluppo del turismo nelle aree rurali contrastandone lo spopolamento.
Il settore in cifre.
Il numero di aziende agrituristiche in Italia, infatti, ha continuato a crescere anche durante tutto il periodo pandemico: +1,3% nel 2021 rispetto al 2020 e +3,3% rispetto al 2019, per arrivare nel 2023 a 25.849 aziende (+5,2%). Una crescita anche in termini di valore della produzione, tornata sopra il miliardo di euro: ovvero 1,6 miliardi di euro +44,8% sul 2020. L’agriturismo, per valore, rappresenta dunque l’1,9% dell’intera branca agricoltura e il 22,6% delle attività secondarie. A stagione agrituristica ancora in corso, le previsioni sull’andamento degli affari per il 2024, gli ottimisti (42%) continuano ad essere largamente prevalenti sui pessimisti (6%), seppur con valori meno positivi rispetto a quelli relativi all’andamento degli affari nel 2023.
La domanda per la prima volta ha superato la quota dei 4 milioni di arrivi, +35% e +8,5% sul 2019, e dei 15,5 milioni di pernottamenti, +29,2% con una offerta che continua a crescere, +1,8%. È stata del 58% la quota dei pernottamenti stranieri in agriturismo mentre è stata di 1,6 miliardi di euro il saldo positivo della bilancia dei pagamenti turistica italiana. In cima alla classifica dei Paesi di provenienza dei turisti stranieri ci sono Germania 700 mila tra arrivi e presenze, +44,3% sul 2021, Paesi Bassi 161mila +34,2%, Francia 143mila +73,8, Stati Uniti d’America 132mila +270%, Svizzera 125mila +41%.