Sono 7 le giovani aspiranti sommelières selezionate da «Essenze di Vite», il progetto formativo presentato a Vinitaly 2024 dall’Associazione Nazionale Le Donne del Vino e l’Associazione Italiana Sommelier. L’iniziativa prevede la formazione gratuita di sette giovani donne, selezionate in collaborazione con gli Istituti Alberghieri e Turistici italiani. Le beneficiarie avranno l’opportunità di frequentare i tre livelli del corso per sommelier, acquisendo una preparazione di alto livello nel mondo del vino. Un progetto che nasce per valorizzare il talento e la professionalità delle donne sommelier, promuovere la rappresentanza femminile nel settore del vino e fornire un’opportunità professionale a giovani volenterose.
Un’iniziativa nata per ricordare concretamente due Donne de Vino, Donatella Briosi e Marisa Leo, vittime di violenza, donne solari e positive che, della loro passione, avevano fatto una professione. L’approccio, trasparente e meritocratico, ha previsto la selezione delle beneficiarie attraverso criteri rigorosi che includono l’iscrizione a un istituto Alberghiero o Turistico, eccellenti risultati scolastici e passione per il vino. «Il progetto ‘Essenze di Vite’ – ha dichiarato Daniela Mastroberardino, presidente dell’Associazione Nazionale Le Donne del Vino – con la preziosa collaborazione dell’Associazione Italiana Sommelier, offrirà a queste sette ragazze un’opportunità formativa unica, con l’obiettivo di far emergere nuovi talenti femminili in un settore che ha ancora bisogno di una maggiore rappresentanza femminile. Le donne costituiscono circa il 30% dei sommelier italiani e il loro numero è in costante crescita, sia nei corsi di degustazione e servizio del vino che tra gli studenti delle scuole alberghiere. Tuttavia, la presenza femminile tra coloro che operano come sommelier nelle sale dei ristoranti, in particolare tra i responsabili delle grandi strutture, è ancora limitata. La partecipazione ai tre livelli del corso per sommelier concorrerà a costruire una solida preparazione professionale, aprendo loro le porte a carriere di successo nel mondo del vino». «L’Italia è tra gli stati con la maggiore percentuale di donne al timone di aziende vitivinicole, circa il 25 per cento, una cifra incoraggiante ma non sufficiente. Attraverso la formazione e il sostegno a giovani talenti femminili, vogliamo valorizzare la diversità e l’eccellenza che contraddistinguono il mondo del vino. La collaborazione con le Donne del Vino rappresenta per AIS una partnership strategica verso un futuro in cui le donne sommelier apporteranno sempre di più una prospettiva unica e preziosa al settore, e noi siamo lieti di contribuire alla loro crescita professionale». Queste invece le parole del presidente nazionale AIS Sandro Camilli In Italia, secondo dati ISTAT, le sommelières rappresentano circa il 30 per cento del totale; tuttavia, sono ancora troppo poche a occupare ruoli apicali. I numeri, però, sono in crescita da almeno tre decenni: secondo uno studio della Università Bocconi, dal 1981 al 2011 l’occupazione femminile nel settore è passata dal 29,6 al 41,7 per cento. I settori del marketing e della comunicazione sono preponderanti, seguito da quello commerciale; in coda l’ambito produttivo, enologico e agronomico, cui comunque le donne contribuiscono per il 28 per cento del PIL agricolo. Da un’analisi più approfondita emerge una correlazione significativa tra la presenza femminile nel management delle cantine e l’adozione di politiche aziendali orientate alla qualità, alla sostenibilità e all’internazionalizzazione. L’esempio di queste cantine dimostra come la diversità e l’inclusione non solo arricchiscono il settore del vino, ma contribuiscono attivamente alla sua crescita sostenibile e al successo nel panorama internazionale. La prima sommelier donna in Italia è stata la milanese Maria Luisa Ronchi, diplomata sommelier AIS nel 1969, seguita dalla piemontese Laura Pesce nel 1972, entrambe con una lunga militanza nelle Donne del Vino. La sarda Lucia Pintore è stata la prima campionessa italiana dei sommelier nel 1987, anche se prima di lei Franca Rosso di Tavagnacco (Udine) arrivò a pari merito con un uomo sommelier nel 1975. La prima presidente donna di un’associazione di sommelier è Graziella Cescon nel 2015 e il primo direttore di una testata dei Sommelier è stata Marzia Morganti nel 2003. LE ASSAGGIATRICI DEI CONCORSI ECCO CHI SONO LE 7 ASPIRANTI SOMMELIERES CAMPANIA. Enza Cipolletta, classe 2004, la sua esperienza come demi chef de rang le ha permesso di misurarsi dimostrando la sua capacità di lavorare anche in situazioni critiche. Passione per il lavoro e nervi saldi, Enza vuole scoprire tutto sul mondo del vino e cimentarsi in questa nuova avventura con tutta la sua determinazione. Nonostante si sia diplomata lo scorso anno all’IPSCOA Duca di Buonvicino di Napoli ha al suo attivo tantissime esperienze professionali. |