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Il 23 febbraio è stato presentato ad Asti lo stato di avanzamento del progetto scientifico New Application Of Vegetation Indexes In Agriculture promosso dal Consorzio Barbera d’Asti e Vini del Monferrato, che nell’occasione ne ha illustrato gli importati progressi.

Lanciata con l’ambizione di ridurre l’impatto ambientale, diminuendo gli sprechi che si verificano durante i trattamenti in vigneto, e dunque i costi di gestione del vigneto, questa iniziativa pionieristica è volta a migliorare e ottimizzare il controllo delle malattie in vigneto mediante l’uso avanzato di tecnologie e dell’intelligenza artificiale. 

Siamo estremamente orgogliosi dei progressi compiuti con il progetto NoviAgri“, afferma Vitaliano Maccario, Presidente del Consorzio. “L’integrazione dell’intelligenza artificiale nella viticoltura non è solo il futuro, ma è già una realtà nel nostro territorio, dimostrando che l’innovazione tecnologica può andare di pari passo con la tradizione e la manualità dei nostri viticoltori. Quello della ricerca è per il Consorzio uno dei temi più importanti legati alla Tutela del territorio, siamo in prima linea per poter aiutare i nostri viticoltori nel combattere le malattie presenti in vigneto“.

Grazie ad una fase intensiva di sperimentazione, è stato sviluppato un prototipo di atomizzatore di precisione che regola automaticamente il flusso dei prodotti fitosanitari, minimizzando la dispersione e massimizzando l’efficacia e che dal 2025 sarà possibile per gli agricoltori utilizzare nei propri vigneti. È stata inoltre sviluppato un Decision Support System (DSS), ossia un’app innovativa e un sistema di supporto decisionale che sono ora in grado di riconoscere le piante affette da flavescenza dorata e mal dell’esca.

La partnership tra l’Università degli Studi di Torino, Tecnovict-Spezia S.r.l., CSP Innovazione nelle ICT e il Consorzio stesso ha portato a un approccio multidisciplinare, essenziale per affrontare le sfide della viticoltura moderna e contribuire a una viticoltura più ecologica e sostenibile.

“Il progetto avrà un’eco internazionale: il 5 aprile prossimo verrà presentato anche all’OIV, L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino ed è per noi un grande riconoscimento dei risultati eccellenti raggiunti fino ad ora”- ha dichiarato Mario Fregoni, ben noto ordinario di Viticoltura all’Università Cattolica di Piacenza nonché luminare del settore.