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Bella e bionda, ma anche pratica e risoluta. Nel raccontare, i pensieri di Annalisa fluiscono spesso sovrapponendosi, ma i suoi occhi vivaci e curiosi e la sua modalità accogliente predispongono ad un ascolto basato maggiormente sulle sensazioni e su una corrispondenza empatica.

L’attività vitivinicola della famiglia Zorzettig nasce nel 1874 sulle colline di Spessa di Cividale, in Friuli-Venezia Giulia, zone ricche di boschi quasi ai confini con la Slovenia. Siamo sui Colli Orientali del Friuli, dove troviamo suoli costituiti da ponca, una sedimentazione di origine marina ricca di elementi nutritivi, ideale per determinare uve con caratteristiche di grande sapidità e longevità. Qui le viti possono crescere al riparo dalle correnti di aria fredda, che scendono da nord-est dalla catena delle Alpi Giulie, ricevendo da sud le brezze temperate provenienti dal mar Adriatico.

Un microclima ideale per i vitigni autoctoni Friulano, Ribolla Gialla, Picolit e Pignolo specie sui colli di Novacuzzo con esposizione sud/sud-est, mentre sulle colline di Ipplis, che godono anch’esse di una bella insolazione, si allevano la Malvasia e il Sauvignon. Nella zona di Casali Pasch, dove sorge un cascinale dalle storiche origini, troviamo invece Pinot grigio e Cabernet, oltre ad altri vitigni internazionali.

Il vino è un piacere che costruisce relazioni ed esalta emozioni nel fluire della nostra quotidianità “ racconta Annalisa Zorzettig. I suoi vini si esprimono con freschezza e mineralità, esaltando il frutto e il territorio d’origine, così come lei desidera. L’enologo Saverio Di Giacomo soggiunge : “Il termine qualità di per sé è un termine astratto, ma in esso c’è la responsabilità di adottare le tecniche più corrette per proteggere il vino nel modo più naturale possibile” .

I fiori di Leonie
Questo vino annata 2021, che mi ha affascinato per eleganza ed equilibrio, dai sentori di mela Golden, pesca e agrume, porta il nome della nipotina di Annalisa. “ I fiori di Leonie rappresenta la sintesi del nostro impegno nei confronti dell’ambiente” spiega Annalisa – è un vino che parla fortemente di Friuli perché nasce da tre varietà bianche che ben si esprimono nel nostro territorio: Sauvignon, Pinot bianco e Friulano”. Il blend affina 9 mesi in rovere di Slavonia e 9 in bottiglia.

In degustazione sempre della Linea Myò – oltre ad un particolare Sauvignon 2022 , un ottimo Schioppettino 2019 ed un piacevole e tipico Picolit 2019 – due annate di Friulano a confronto: la 2022 e la 2010, annata questa decisamente bella per i bianchi della regione che in questo caso si esprime con intriganti sentori di liquirizia ed un sorso profondo, lungo ed equilibrato che mantiene ed esalta l’integrità del frutto.

Annalisa è una persona molto attenta alla sostenibilità in ogni suo aspetto. La sua azienda, bio dal 2016, negli ultimi anni ha scelto di installare infrastrutture ecologiche per la preservazione della biodiversità specifica, piantumando anche specie autoctone di diverse varietà sia di alberi da frutto quasi dimenticati, come il pero Petoral, la mel da Canonica, il melo di Cicigolis, sia di essenze come la rosa canina, selezionate con attenzione rispetto alla storicità della presenza della varietà nell’areale. Le piante sono state fornite dal vivaio del Corpo Forestale di Tarcento grazie alla partnership con l ERSA,  agenzia regionale per lo sviluppo rurale in Friuli.

Annalisa Zorzettig

L’azienda vinicola ha inoltre aderito al progetto no profit Biodiversity Care, in collaborazione con l’Università di Udine, con l’obiettivo di testare l’efficacia della lotta biologica attraverso l’aumento della presenza di insetti predatori nei vigneti, gestiti a sfalcio alternato: il terreno di ogni appezzamento viene studiato nelle sue caratteristiche e poi applicato uno specifico sovescio.

L’immagine del vigneto verde è quella di un ambiente semplificato: noi dobbiamo invece ricreare un ambiente complesso, colorato”  precisa Antonio Noacco, consulente agronomo del progetto Biodiversity Care.

Zorzettig promuove anche concerti ed iniziative legate al mondo del cinema e dell’arte figurativa al fine di promuovere la sostenibilità sociale, oltre a quella economica attraverso l’offerta di opportunità di lavoro a chi vive sul territorio. Quando avremo modo di visitare la prevista nuova cantina, ve ne parleremo: oggi sappiamo che produce 800.000 bottiglie da 120 ettari di proprietà, con un 45% della produzione destinata all’export, principalmente negli USA e in Germania.