L’assemblea dei soci ha deliberato, ad ampissima maggioranza, la fusione del Consorzio Vini Colli Bolognesi, l’organismo dedicato alla tutela e valorizzazione delle due denominazioni DOCG Colli Bolognesi Pignoletto e DOC Colli Bolognesi, con il Consorzio Emilia-Romagna, ente preposto alla tutela della DOC Emilia-Romagna.
Si tratta di un passo apparso come la naturale e logica conclusione di un percorso sulla strada dell’ottimizzazione degli impegni promozionali e delle risorse poiché da ormai dieci anni le due realtà consortili si presentavano sempre insieme in occasione dei più importanti appuntamenti di settore, con l’obiettivo condiviso di valorizzare il Pignoletto: un vino che sino ad oggi aveva nel Consorzio Emilia-Romagna la propria DOC e nel Consorzio Vini Colli Bolognesi la sua DOCG.
La fusione tra i due Consorzi continuerà a permettere ai produttori dei Colli Bolognesi di prendere in autonomia ogni decisione che riguarderà le denominazioni DOC Colli Bolognesi e DOCG Colli Bolognesi Pignoletto, in ambito di tutela, informazione al consumatore, promozione e valorizzazione. Una scelta, quindi, che sottolinea la necessità di preservare l’identità e la specificità delle produzioni che nascono nella zona collinare di Bologna nel rapporto continuo con Enti ed Istituzioni.
“Si tratta di una decisione ponderata a cui siamo giunti dopo un’attenta e lunga riflessione derivante da un percorso condiviso naturalmente e senza forzature negli anni – ha spiegato Giacomo Savorini, Direttore del Consorzio Vini Colli Bolognesi. “Il Consorzio Emilia-Romagna è, ad oggi, dedicato alla tutela e promozione della nuova DOC Emilia-Romagna nella quale l’unica tipologia è il Pignoletto. In questo contesto, l’unione con i produttori dei Colli Bolognesi, rappresentanti dell’artigianalità e della qualità della collina, nonché tutelari della DOC Colli Bolognesi e della DOCG Colli Bolognesi Pignoletto, non potrà che rappresentare un arricchimento, con la premessa che resterà inalterato l’impegno a conservare l’identità dei vini del territorio e a tutelare la viticoltura collinare del bolognese. Questo passo rappresenta un esempio, forse unico in Italia, dove, in un momento di crisi del settore vitivinicolo nazionale e internazionale, piccole aziende artigianali e grandi aziende cooperative e private si uniscono per raggiungere obiettivi comuni di valorizzazione e promozione” – ha quindi concluso il Direttore.