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 Flos Olei 2025, la nuova edizione della guida dedicata alle migliori produzioni olearie, a cura di Marco Oreggia e Laura Marinelli, è stata presentata domenica scorsa al Westin Excelsior di Roma, festeggiando quest’anno il suo 25° anniversario. Una guida nata per gioco – come dice Marco Oreggia, il suo ideatore – figlia di una struttura piccola, ma di una rete oggi molto ampia a livello internazionale. Una giornata di degustazioni e grandi assaggi con oltre 250 etichette presenti delle 729 in guida, insieme a 15 cantine e 11 grandi chef e artigiani del gusto, per celebrare le realtà olearie più prestigiose della Penisola e del resto del mondo.

«Quella di Roma è una giornata interamente dedicata all’Extravergine – illustra Marco Oreggia e in quanto tale abbiamo fatto in modo che comprendesse i più importanti attori del settore, dal comparto produttivo alla comunicazione, passando per il mondo del trade, con un’importante presenza di importatori internazionali. Ma non poteva mancare l’abbinamento con il cibo: per questo motivo abbiamo coinvolto una selezione di importanti chef che andranno a completare un parterre di alto livello, per rendere davvero unico il nostro evento. Con la presenza di questi grandi artigiani del gusto vogliamo accendere i riflettori sulle molteplici potenzialità dell’extravergine in cucina, giocando sugli abbinamenti e sulle numerose combinazioni dolci e salate ideate dai nostri chef».

da destra, Marco Oreggia e Laura Marinelli

Anche quest’anno l’Italia è in testa con 20 produttori premiati. Nella top 9 della Hall of Fame sono presenti per il nostro Paese : Frantoio Bonamini (Veneto), Azienda Agricola Comincioli (Lombardia),Frantoio Franci (Toscana), Azienda Agricola Biologica Americo Quattrociocchi (Lazio) e Azienda Agraria Viola (Umbria). Ma anche le aziende spagnole Casas de Hualdo (Castilla-La Mancha), Castillo de Canena e Aceites Finca La Torre (Andalucía) e la croata Mate (Istra).

La Hall of Fame

Come di consueto, presentata anche la classifica The Best con ancora l’Italia al primo posto con 13 aziende, seguita da 3 spagnole, 2 croate, 1 greca e 1 brasiliana. Inoltre, come tutti gli anni, sono stati consegnati gli Special Awards, i riconoscimenti dedicati al mondo della comunicazione, della ristorazione e del business per celebrare il mondo dell’extravergine in ogni suo aspetto.

E’ bene sapere che l’assegnazione di tutti questi premi non dipende primariamente dai valori organolettici dei vari oli presentati, quanto piuttosto dalla costanza qualitativa di ogni realtà produttrice nel corso degli anni e dal valore aggiunto che questa regala al proprio territorio. Difatti l’extravergine è un prodotto che già dopo pochi mesi di vita risente di una flessione delle sue cariche aromatiche ed è per tale motivo che non si lega il riconoscimento premiale al singolo olio ma ad una considerazione complessiva della azienda produttrice, con un riguardo particolare alle giovani realtà o a scelte legate alla sostenibilità ambientale. I punteggi assegnati sono basati su parametri come la presenza di piante di ulivo e del frantoio di proprietà, la qualità di tutti gli olii segnalati dal panel e il rapporto qualità-prezzo del prodotto, oltre ad un bonus conferito valutando la continuità qualitativa dell’azienda.

I protagonisti della masterclass guidata da Marco Oreggia

Oggi sono 57 nel mondo i Paesi produttori di olio. La Spagna è l’attore principale a livello produttivo, seguito subito dopo dall’Italia, ma tra i grandi produttori olivicoli forse non tutti sanno che esistono Paesi come la Cina, il Giappone, il Brasile e l’India e pertanto la guida Flos Olei viene pubblicata anche in lingua inglese, spagnola e cinese. Dunque, pur concentrandosi sulla produzione del Mediterraneo, non viene trascurata quella di territori più lontani.

La via dell olio. La produzione dell’olio è una realtà storica che affonda le sue radici in un passato fatto di gesti e tradizioni secolari. Da sempre l’olivo è considerato un albero sacro, portatore di vita perché dai suoi frutti nasceva e nasce un prodotto dalle grandi proprietà benefiche – oggi ancor più grazie alle nuove tecnologie utilizzate che elevano il suo standard qualitativo- aiutando a nutrirci in modo corretto ed equilibrato e a curare il nostro corpo, anche dal punto di vista cosmetico. In effetti l’oliva possiede un’economia circolare e può decisamente essere al centro di una filiera che ne utilizzi ogni sua parte, per poi procedere all’eliminazione degli scarti all’insegna della massima sostenibilità. Da sempre un bene ed una risorsa speciale.

Non si possono tuttavia ignorare le problematiche esistenti nel settore come quelle a livello normativo e per il futuro si spera in un rilancio del comparto attraverso un maggior controllo dei volumi produttivi, il potenziamento della legislazione antifrode ed una maggiore riconoscibilità a livello di marchi e di origine.

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