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Si prospetta incoraggiante la stagione che inizierà a fine dicembre per l’Arancia Rossa di Sicilia IGP e non era scontato visti i grandi problemi di siccità di questa annata. Una vera e propria sfida quella della razionalizzazione dell’acqua. “Il grande sacrificio svolto dagli iscritti al Consorzio di tutela, che in maniera eroica sono riusciti a garantire l’irrigazione e quindi una bella pezzatura e qualità al prodotto, ci auguriamo che venga ripagato – spiega il presidente del Consorzio di Tutela, Gerardo Diana – ma a valere ancora una volta sul mercato è naturalmente il marchio, l’IGP. Indicazione geografica protetta che il Consorzio di tutela ha reso negli anni un brand conosciuto in tutto il mondo e di successo, sinonimo di prodotto sano e sostenibile”.

Per la campagna 2023-2024, una grande quantità di prodotto ma con pezzature messe in discussione da un clima non favorevole ed un mercato danneggiato da importazioni impari da altri Paesi. Le imprese aderenti al Consorzio hanno commercializzato quasi 22 mila tonnellate di prodotto fresco e circa 7 mila per l’industria, per un totale che si avvicina alle 30 mila tonnellate. “Numeri importanti che tuttavia sono arrivati in un periodo in cui la chiusura del Canale di Suez da un lato, l’importazione di prodotto estero dall’altro, non hanno agevolato la redditualità delle nostre aziende – conclude Gerardo Dianae questo la politica deve poterlo guardare per tempo al fine di agevolare le produzioni italiane di qualità quali la nostra IGP”.

Da questi presupposti riparte il lavoro del Consorzio dell’Arancia Rossa di Sicilia IGP, con la commercializzazione che inizierà ufficialmente il 27 dicembre. Una realtà che vede operativi circa 500 produttori associati per un totale di circa 6500 ettari certificati con l’IGP, di cui 800 in regime biologico.